La mia passione per il cibo e per i gusti non è legata esclusivamente al mio lavoro ma la definirei piuttosto un atteggiamento di curiosità sincera verso i sapori e le culture diverse dalla mia… e con questo post vorrei inaugurare una sezione/rubrica dedicata ai miei (brevi) viaggi alla scoperta delle materie prime, dei cibi, delle tradizioni che come si sa costituiscono elemento essenziale della cultura enogastronomica italiana con particolare attenzione ai produttori e artigiani che, come me, impostano il loro lavoro nella salvaguardia della salubrità e naturalità del prodotto senza aggiunta di agenti chimici…
Raccontare di Trapani e della Sicilia occidentale credo sia un ottimo modo per iniziare questo “viaggio” assieme. Una settimana (a “tanto” arrivavano le nostre vacanze dal lavoro quest’anno…) è assolutamente insufficiente per raccogliere un quadro anche minimamente rappresentativo della ricchezza di quei luoghi, mi limito a proporre alcuni brevi episodi e la nostra, parziale, esperienza.
Innanzitutto ci ha impressionato, a dispetto della scarsa piovosità, è la presenza di una vegetazione radiosa in un’esplosione di colori! Il mare blu/azzurro ed una città che sembra una vera bomboniera: piccola, ordinata, a misura d’uomo.
La prima tappa di cui voglio raccontare è stata il baglio Ingardia (S.P. 29 Trapani – Salemi, 162 – C.da Porticalazzo. www.baglioingardia.com).
Il baglio è una struttura nella quale vivevano i proprietari ma dove alloggiavano anche i dipendenti, che lavoravano e badavano alle campagne, paragonabili alle masserie Pugliesi o nella zona Ferrarese alle vecchie case coloniche. Baglio Ingardia ha una storia importante, il nonno degli attuali proprietari da dipendende dell’azienda ne assume la proprietà ed ora i due nipoti (trentenni) Nicola e Salvatore hanno riorganizzato la loro vita e quella del Baglio.
I due ragazzi si sono ben divisi i compiti: uno segue la campagna e gli ulivi e l’altro che segue la parte commerciale e vinicola. Nicola, ci spiega e illustra la storia del baglio e ci conduce in un percorso de gustativo su olio e vino. Il risultato, è inutile dirlo, è stupefacente. Siamo stati conquistati dalla passione che questi due ragazzi mettono nel loro lavoro, una passione testimoniata da vari concorsi che li ha premiati per l’olio e ed il vino. Un olio straordinario con una acidità inferiore allo 0.2 quindi somministrabile anche ai bambini ed un vino Cattarratto per il quale viene fatto un ripasso come in Valpolicella sulle uve di Zibibbo.
Proseguiamo per Erice, tappa irrinunciabile, dove abbiamo potuto degustare la pasticceria della Sig.ra Maria Grammatico con i suoi Genovesi (Via Vittorio Emanuele 14, Erice(TP) – www.mariagrammatico.it). Un luogo di storia, sapori, e cultura ove la Signora dopo aver vissuto con le Suore del convento ha portato la tradizione della pasticceria fuori dalle mura.
Con risultati che definirei superlativi!…una pasta che si sfalda e si scioglie in bocca e una crema fantastica che si spalma e invade tutto il palato.
Ci si sposta poi a Marsala dove ci si imbarca per l’isola di Favignana e nell’attesa vale una visita il mercato del pesce. Non estremamente grande ma sicuramente di estrema qualità.
Marsala in se è una piccola cittadina ma molto carina, funzionale con strade strette e ricca di belle botteghe.
Ci imbarchiamo poi per Favignana, dove noleggiamo un scooter e ci giriamo tutta l’isola mentre approfittiamo di una splendida cala “Cala Rossa”, considerata come una delle più belle spiagge al mondo, per farci un bel bagno. Qui naturalmente non possiamo non trovare diversi prodotti di assoluta eccellenza, dal tonno all’aglio rosso di Nubia…
E’ in un bar di paese, tipo casa del popolo, raggiunto su segnalazione dei ragazzi del baglio (viceversa probabilmente non saremmo mai entrati), abbiamo mangiato il più buon cannolo Siciliano. (Bar Erice – Via Milano, 295,Napola Napola).
Proseguiamo verso nord per San Vito lo Capo e da qui alla riserva dello Zingaro, uno dei più bei posti di mare che abbia mai visto. Su queste strade di montagna ogni chilometro percorso annuncia un paesaggio diverso, dall’aradura selvaggia, alla più verde delle vegetazioni, alla roccia, con un mare e una panorama da brivido.
E che dire delle saline di Trapani ricche di tradizione, di lavoro duro, faticoso con una storia ancora dimostrata dai vecchi mulini e vento ed un museo ricco di tanti oggetti che fanno storia.
In queste zone spesso il mare degrada così lentamente che permette una splendida passeggiata in spiagge quasi surreali. E se poi vi piace l’archeologia non potete perdervi Mozia, con tutti i suoi reperti e un museo che ne raccoglie tanti…
Posti magnifici, ricchi di cultura e materie prime e tradizione. Peccato il tempo non sia stato tanto ma sicuramente abbiamo visto e visitato posti indimenticabili.
Trapani è una tappa obbligata… Bella, ricca e variegata di paesaggi.
Esatto
Trapani con le sue isole e le sue riserve naturali è una tappa obbligatoria da visitare
esatto