Dicono che tra il dire e il fare ci passi il mare. Giusto, ed è proprio questo che mi è venuto in mente quando a fine 2016 ho pensato che era dal 2009 che stavamo perseguendo un preciso programma alimentare e per benessere animale in allevamento. Abbiamo sempre parlato del contenuto di omega3 nelle nostre carni, di quanto potesse essere efficace e salutare un certo tipo di alimentazione equilibrata per i capi, a base di prodotti sani coltivati dalla stessa azienda agricola in un circuito virtuoso e sostenibile e senza affidarsi a magini o prodotti chimici di sintesi.
Bene, probabilmente siamo stati e siamo bravi a comunicare il nostro lavoro, il nostro metodo ma pensavo servisse di più! Abbiamo fatto prove ed analisi già all’inizio di questo programma, volevamo essere certi di non esagerare e di poter PROVARE quanto andiamo predicando. Dopo anni di lavoro era però giunto il momento di ri-misurare, in modo oggettivo, i risultati del percorso.
la sfida: allevare la Piemontese secondo i canoni del benessere animale
Nel 2012 ho avviato un progetto di mia iniziativa : volevo misurarmi nell’allevare non solo un animale nato in ITALIA ma anche una razza Italiana. La mia scelta è ricaduta sulla Piemontese per tutta una serie di motivi che non voglio sviluppare ora. So benissimo che non sono il primo ad allevare Piemontesi ma ritengo di essere l’unico che lo fa seguendo questo tipo di programma alimentare e di benessere animale.
Naturalmente nulla si sarebbe potuto concretizzare se Vinicio Zaggia non mi avesse appoggiato nel progetto sviluppandolo con grande professionalità. E così dopo quasi tre anni di duro lavoro ho voluto rifare analisi e test alle carni. I risultati voglio condividerli con tutti quelli che leggeranno questo articolo.
analisi della carne prodotta: i numeri non mentono
Vi rimando alla lettura autonoma dei dati ma parallelamente mi sento di segnalare alcuni elementi oggettivi e particolarmente interessanti:
- Presenza di Omega 3 e soprattutto di acido linoleico (acido grasso che fisicamente il nostro corpo non produce ma va assunto con una dieta).
- Riscontriamo la presenza di grassi polinsaturi (grassi buoni…contenuti anche nell’olio extravergine per intenderci).
- Notiamo la grande percentuale di proteine, importanti perchè simili a quelle dell’uomo e contenenti diversi amminoacidi, tra cui quelli essenziali.
- Poche calorie e molto ferro responsabile del trasporto dell’ossigeno nel sangue.
- Poco sodio, importante perchè l’elevato contenuto aumenta la pressione arteriosa.
Lascio ad ognuno di voi le conclusioni… quel che è certo che cominciamo a ragionare di elementi oggettivi, di salubrità degli alimenti e non solo di gusto o di percezioni soggettive.
Come detto a nostro modo di vedere rimane cruciale per il conseguimento dei risultati, oltre ad un sano regime alimentare per i capi, anche il tipo di vita libera da stress che gli animali conducono in stalla ed al pascolo. Alleghiamo a tal proposito l’attestato di valutazione del benessere animale, anch’esso con dati oggettivi e valutabili.
Per chiarezza: gli esami sono stati effettuati da un laboratorio accreditato esterno che non ha nulla a che vedere nè con l’attività della macelleria nè con l’azienda agricola.
Di seguito pubblichiamo la documentazione (cliccate sulle immagini per visualizzarli in formato pdf)