Fin da piccoli ci viene insegnato e trasmesso qualcosa dalle persone che ci circondano, figure che diventano essenza stessa della nostra vita: Padre, madre, nonni, zii… Naturalmente le figure più importanti o di riferimento, nella maggior parte dei casi sono i genitori. L’insegnamento più prezioso per quello che mi riguarda non posso dire di averlo percepito immediatamente, si è trattato piuttosto di una maturazione avvenuta negli anni. Il mio tempo, fino a circa l’età di otto anni lo trascorrevo con il nonno, il quale dalla mattina al tardo pomeriggio mi portava in campagna e come per gioco mi insegnava quelli che erano i cicli naturali della piante, le coltivazioni, le vendemmie. Certamente non si parlava di biologico o biodinamico ma era una chiara mappa di quelli che erano i processi naturali necessari a far nascere e crescere le cose.
Allo stesso modo mio padre, all’età di circa sei anni, iniziò a portarmi a bottega, in quella minuscola bottega che ai miei occhi sembrava grande come una valle. E proprio in quel minuscolo luogo ha iniziato a trasmettermi l’arte della norcineria, coinvolgendomi negli impasti dei salumi, nel loro insacco e nella loro legatura. Naturalmente questo gioco/scuola è proseguito negli anni arricchendosi di dettagli e approfondimenti: i tagli anatomici, la pulitura di ogni singolo pezzo, le stalle, le razze, ecc…….
E quindi da tutto ciò cosa mi è stato insegnato, e soprattutto cosa mi è rimasto?
Beh… un mondo intero direi!
Una PASSIONE che parte dalla stalla. La capacità di distinguere gli aspetti morfologici degli animali, comprendere quando un animale è in salute, come trattarlo affinché vi rimanga, come nutrirlo al meglio ecc… Ma credo che quello che fondamentalmente mi è stato insegnato, grazie al nonno ed al babbo sia il RISPETTO della natura, della TERRA, degli ANIMALI, creando un’armonia e facendomi comprendere praticamente quali fossero i ritmi secondo natura.
Crescendo e maturando ho fatto tesoro di questo insegnamento assumendolo come base per la mia filosofia di lavoro. La fissazione quasi maniacale per la naturalità dei processi di crescita e di lavorazione, il rifiuto di ogni estratto chimico sintetico aggiunto, la SOSTENIBILITA’ dei cicli produttivi rifiutando i grandi numeri, DEDICARSI CON PASSIONE a qualcosa molto più grande noi e che merita rispetto solo per il fatto che ci ospita e ci nutre…
Che cosa posso/devo insegnare agli altri?
Con i giovani ragazzi che lavorano e collaborano con me e che sono divenuti parte integrante della famiglia, parto proprio da lì, dalla terra ancor prima che della stalla. Certo perchè è la campagna che produce l’alimento, ed è lì che tutto inizia. Poi si prosegue con le stalle, il benessere dei capi, gli aspetti nutritivi e soprattutto il RISPETTO ASSOLUTO per questi animali, nati e fatti crescere dagli allevatori nel rispetto di un codice etico, senza sfruttamenti intensivi e nel rispetto assoluto dei ritmi biologici di crescita.
Soprattutto cerco di far crescere la consapevolezza per la responsabilità che comporta il nostro lavoro, che non deve mai abusare, ma deve ponderare con assoluta compassione.
Questo è ciò che insegnamo, questo è quello che vogliamo sia recepito dalla gente e nel nostro piccolo ci stiamo provando, ci teniamo molto e sono sicuro che la nostra passione sia percepita da molti.
Portiamo la gente in stalla per insegnare loro quali sono i valori e le modalità per un allevamento sostenibile.
Non sono un maestro di vita e non mi ritengo tale, ma vorrei tentare trasmettere, di restituire almeno parte di quanto mi è stato insegnato, nella più grande semplicità, da un nonno e da un padre che parlano ad un bambino, niente di più …naturale.
Bel racconto Lore
Grazie mille