Abbiamo già parlato, anche su questo blog, della conservazione in sottovuoto (leggi qui).
MA cos’è, come funziona? Serve solo per conservare?
La tecnica del sottovuoto consiste nell’estrarre l’aria dall’apposito sacchetto per la conservazione dell’alimento. Togliendo l’apporto d’aria, la materia all’interno del sacchetto acquista una durabilità superiore.
Le attrezzature che permettono questa operazione hanno ormai raggiunto dimensioni tali che le possiamo trovare anche nelle cucine domestiche, alcune macchine non professionali hanno in effetti dimensioni veramente ridotte e quindi compatibili con gli spazi della cucina di casa.
Le tipologie di macchine per conservare in sottovuoto: a campana o ad aspirazione esterna
Attenzione però! Le macchine per la conservazione in sottovuoto non sono tutte uguali.
Alcune hanno una sorta di campana (solitamente in plexi o acciaio) posta sopra al piano di lavoro alla macchina. Le macchine “a campana” consentono di lasciare i liquidi all’interno del sacchetto.
Cosa per diversa per quelle macchine (ad aspirazione esterna), solitamente meno ingombranti e di forma piatta che fanno di il sottovuoto ma non permettono di mantenere i liquidi all’interno della busta.
Ne deriva che in caso di conservazione di qualche salsa o liquido o di un arrosto con il suo sugo, non potremmo mai ottenere il sottovuoto senza una macchina a campana.
Senza contare che le prestazioni delle due macchine sono ben diverse, generalmente le macchine a campana riescono ad estrarre una maggiore percentuale di aria dal sacchetto con conseguente aumento delle prestazioni di conservazione.
Grazie a questa tecnica si possono effettuare le cotture a bassa temperatura. (CBT)
L’alimento lasciato nella sua busta sottovuoto può andare in forno a temperature non troppo alte, generalmente dai 50 ai 90 gradi (in realtà superati i 70° non si può più parlare di CBT, vedi questo articolo sul blog ).
ATTENZIONE: sulle confezioni troverete i parametri di resistenza al calore, fare sempre riferimento a quelle!
Altra particolarità i sacchetti per la conservazione in sottovuoto non sono tutti uguali e si distinguono per la possibilità di consentire la CBT o meno ed anche lo spessore fa la sua differenza anche a livello di costi.
Anche la conservazione in sottovuoto ha una scadenza!
Ogni tanto qualcuno pensa che nel momento in cui un alimento viene posto sottovuoto acquista una durabilità indefinita… Ovviamente NON è così!
Un prodotto in sottovuoto è vero che aumenta la conservabilità ma questa non è eterna e VARIA in base alla tipologia!
Per una carne rossa ad esempio SCONSIGLIO DI ANDARE OLTRE I 10 GIORNI
Per le carni bianche già 5/6 GIORNI SONO SUFFICIENTI.
Se servono conservazioni più lunghe meglio mettere tutto in freezer. Il sacchetto usato per il sottovuoto conferirà anche in questo caso, più protezione al prodotto.
Quindi ok alla conservazione in sottovuoto ma senza abusarne. Ovviamente se acquistate un prodotto in bottega già confezionato sottovuoto controllate la data di scadenza che sicuramente troverete in etichetta!