Ma cos’è questa nutraceutica…e perchè avrebbe a che fare con la carne??
La nutraceutica è una parola coniata da Stephen De Felice nel 1989.
La parola unisce due elementi:
- La Nutrizione
- La Farmaceutica
La Nutraceutica si pone lo scopo di interpretare il cibo come elemento curativo, come un farmaco, per il nostro corpo.
Certo non è una grande novità già Ippocrate citava: «Lasciate che il cibo sia la vostra medicina e la vostra medicina sia il cibo». E come non fare riferimento alla Ayurveda, medicina tradizionale indiana, vecchia di migliaia di anni che cita il cibo in funzione dei suoi scopi benefici per il fisico.
Quindi abbiamo già esempi prima di Stephen che avevano e hanno e utilizzano il cibo come elemento curativo sfuttandone i principi.
Stephan oltre a coniare il nome “nutraceutica” è stato forse il primo ad approfondire i motivi per i quali determinati elementi del cibo avessero proprietà analizzando le varie tipologie, i diversi elementi ed i relativi effetti.
Gli alimenti nutraceutici vengono definiti funzionali e possono appartenere a categorie vegetali ma anche animali.
Ad esempio, così come il pomodoro, il limone e l’arancia è risaputo contengano vitamina C (chiaramente con un dosaggio di circa 12 mg/ 100Gr se si vogliono avere risultati), così anche la CARNE di maiale contiene creatina, il manzo vitamina B12, il pesce azzurro DHA ecc.. ecc..
Ma la nostra carne è nutraceutica? come faccio a saperlo?
Bene… e quindi perchè mi avventuro in questi ragionamenti?
Semplice… visto il grande lavoro che facciamo nella cura degli allevamenti a fianco di allevatori straordinari, circa due anni fa ho fatto analizzare la nostra carne rossa.
Volevo verificare se l’enorme lavoro che facciamo su benessere animale ed alimentazione dei capi nel rispetto dei ritmi naturali di crescita fosse in qualche modo riscontrabile ANCHE NELLA COMPOSIZIONE della carne stessa.
Insomma…che fosse buona e gustosa lo sapevo già 🙂 ma volevo capire se la mia carne avesse proprietà nutraceutiche, più per passione e curiosità mia che per un’esigenza specifica o commerciale.
Condivido qui con voi i risultati del laboratorio
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Leggendo i dati penso si possa notare che ci sono fattori concreti per poter affermare che il lavoro che si fa in allevamento (e l’alimentazione che si somministra agli animali) è RISCONTRABILE, HA EFFETTI MISURABILI NELL’ANALISI DELLA CARNE.
Possiamo notare come sia stato possibile abbassare il contenuto del colesterolo, dei grassi polinsaturi. Riscontriamo peraltro la presenza di Omega 3 e Omega 6, buone quantità di B12…
Ritengo che la strada che stiamo seguendo sia quella giusta, certamente migliorabile ma il percorso almeno è tracciato, non si è fermi ancora nel dubbio di quale strada scegliere.
Il lavoro in allevamento ed in stalla misurato nella composizione delle carni
Ora io confido che anche su suino e su pollame verranno presto fuori dati interessanti ed a quel punto sarà ancora più importante sottolineare, come ho già detto, non chi fa la carne ma COME LA FA.
Ad esempio…
- allevando polli lasciati all’aperto
- evitando di somministrare antibiotici (a meno che non sopravvenga malattia),
- curando e controllando l’alimentazione dei capi producendola nella stessa azienda agricola,
- dotandosi di mulini propri per macinare le granaglie,
- cercando di passare, dopo lo svezzamento dei pulcini, ad una alimentazione prettamente vegetale,
- magari integrando l’alimentazione con semi di lino ed altri elementi vegetali naturali,
- studiando la biodiversità delle piante e quello che possono apportare come naturale beneficio alimentare all’animale
Sono alcune prassi che seguono le az. agricole con cui collaboro. Ritengo che sia tutti fattori che possono fare un semplice pezzo di carne un GRANDE pezzo di carne… In grado di nutrire il nostro corpo, in grado di essere più facilmente assimilabile (evitando che il nostro fisico lavori più per scartare ciò che trova non nutriente)
Sarò e saremo pazzi? (parlo al plurale perché naturalmente questi progetti si fanno insieme agli allevatori ed a professionisti), a perseguire questa strada?
Sfocerà in qualcosa di interessante?
Secondo me si. Tornare ai cicli naturali ed a studiare la natura, penso porterà a qualcosa di interessante, già lo riscontriamo e quindi perché non approfondire ed andare su questa splendida strada, ricca di insegnamenti e di tante piccole e speciali sfumature?