I nostri amici a quattro zampe sono cari compagni di vita, per questo siamo sempre attenti a dare loro il meglio, alimentazione compresa.
Ma come capita per l’uomo anche i nostri cani si trovano spesso ad affrontare problemi, come malattie, allergie, denti ecc… Problematiche che sembrano sempre più frequenti.
Per comprendere le possibili cause di questo aumento di patologie in molti hanno cominciato a chiedersi se l’alimentazione prevalente ( generalmente i classici “Croccantini” secchi) fosse proprio l’ideale per rispettare la naturale fisiologia del cane.
I croccantini rappresentano un’alimentazione sicuramente facile, veloce, sbrigativa e altra cosa fondamentale, non sporca.
MA ultimamente alcuni veterinari suggeriscono di tornare un po’ alle origini e consigliano la dieta BARF.
Ma in che cosa consiste la dieta BARF e com’è nata?
Siamo negli anni ’70 quando una delle più grosse case di produzione di cibo per animali viene totalmente travolta da uno scandalo a livello globale.
L’azienda americana in questione, leader di settore era produttore del 90% del mercato food animale (anche a marchi diversi).
Bene, lo scandalo scoppiò in seguito ad una serie di decessi di animali domestici. Le indagini che seguirono acclamarono che il motivo era legato all’alimentazione ed in particolare ai croccantini prodotti da questa azienda. Cos’era successo?
Semplicemente aveva modificato negli ingredienti il glutine di grano, meglio conosciuto come seitan. Il seitan utilizzato fu adulterato con melanina e acido cianurico, i quali immessi nel cibo facevano produrre nei reni degli animali, cristalli che portavano alla disfunzione dell’organo con conseguente morte.
Probabilmente sull’onda di questo scandalo planetario, fu proprio alla fine degli anni 70 che un veterinario Australiano mise appunto la dieta Barf acronimo di Bones and Raw Food (ossa e cibo crudo).
Infatti il medico studiò e mise appunto questa dieta considerando che i cani, seppur nel tempo incrociato e frutto di diverse razze, è e rimane discendente diretto del cane selvatico per eccellenza, il lupo, con il quale condivide ampiamente il DNA.
Studiando l’alimentazione dei lupi selvatici si evince che la loro caccia, basata su piccole e medie prede erbivore, consente loro di cibarsi non solo di ossa e carne cruda, ma anche di viscere e stomaci (al cui interno si possono trovare, bacche, frutti, erba, erba mediche ecc…)
La dieta BARF simula la “preda” del cane selvatico
La dieta Barf prevede essenzialmente la “simulazione” delle caratteristiche alimentari della preda. Quindi oltre a frutta, verdura, uova, ci sarà bisogno anche di carne, ossa, fegato, polmoni, cuore e trippa (ma non sbiancata! Ancora verde o solo lavata in acqua).
Tutto questo mix poi andrà gestito in base al peso dell’animale, non c’entra la razza.
Per riportare alla vita selvatica del nostro amico, la dieta prevede un giorno settimana di digiuno, dovuta al fatto che nel mondo selvaggio possono capitare giorni di digiuno, che però viene risparmiato al cucciolo fino all’anno di età.
Questa nuova forma di alimentazione e corrente di pensiero ha scatenato una levata di scudi da parte delle industrie alimentari del food animale, ovviamente impegnate a difendere il loro prodotto.
Ma la dieta BARF si basa sul e principio che al cane non vengono dati CEREALI, ingrediente invece generalmente ed ampiamente contenuti all’interno dei croccantini… un ingrediente cui si è dovuto “adattare” pur non avendo la fisiologia adatta per assimilare questo ingrediente.
Naturalmente per chi pensa di approcciare o tentare questa tipo di dieta per il proprio animale domestico deve affrontare un bel po’ di dubbi iniziali.
Soprattutto bisogna organizzarsi per preparare da mangiare per il nostro amico, ma appena vedremo, pelo lucido, vitalità, denti e orecchie pulite, alito lieve e in molti casi la scomparsa di allergie e intolleranze, capiremo subito di aver fatto la scelta giusta.