Tutti abbiamo sentito parlare della famosa Guida Michelin e sappiamo che le prestigiose stelle che vengono assegnate ad alcuni ristoranti sono considerate quasi un trofeo e quindi molto ambite dalla maggior parte degli chef e dei ristoratori.
In realtà pochissimi conoscono come vengono veramente assegnate queste stelle e anche ricercando informazioni, non sempre è facile capirne il meccanismo.
Cerchiamo di capire insieme come nascono la guida Michelin e l’idea di attribuire un punteggio attraverso l’assegnazione di stelline ad alcuni ristoranti.
Breve storia della Guida Michelin
Siamo in Francia a Clemont-Ferrand nel 1889 e i fratelli Michelin Andrè ed Edouard fondano l’omonima azienda di pneumatici appunto la Michelin.
Ben presto i fratelli Michelin ebbero un colpo da maestri del marketing: per aumentare la domanda di automobili e, per estensione, di pneumatici per auto, André ed Édouard inventarono la Guida Michelin, un libretto rosso, un piccolo volumetto con lo scopo di aiutare gli automobilisti a trovare distributori, dove alloggiare, mangiare, dormire e piccole istruzioni come, ad esempio, sostituire un pneumatico. Per circa due decenni il piccolo libretto rosso fu donato agli automobilisti gratuitamente.
Finché un giorno Andrè Michelin in visita in un’officina, vide la propria guida utilizzata come supporto di sostegno a un banco di lavoro; poiché “l’uomo rispetta solo ciò che ha valore e quindi che paga”, da quel momento in poi la piccola guida venne venduta per 7 franchi. Era il 1920.
Le prestigiose STELLE della Guida Michelin
E le stelle?
Come nascono, cosa significano, con quali criteri vengono assegnate?
Inizialmente, come abbiamo visto, la guida si preoccupava più che altro di dare informazioni utili agli automobilisti in viaggio, ma dal dopoguerra in poi le liste di ristoranti recensiti nella Guida Michelin iniziarono ad occupare sempre più spazio e a diventare il motivo principale per cui gli automobilisti acquistavano la guida.
Venne così assunta una squadra di ispettori per recensire i ristoranti – sempre in forma anonima:
- 1 stella Michelin significava “un ottimo ristorante nella sua categoria”;
- 2 stelle Michelin significavano che il ristorante “valeva una deviazione” dal proprio itinerario ;
- 3 stelle Michelin facevano di quel ristorante una meta che “valeva un viaggio speciale”.
Ed è così ancora oggi. Gli ispettori valutano diversi aspetti come la qualità degli ingredienti, la maestria nel controllo e nell’abbinamento dei sapori, le tecniche di cottura, il valore e la coerenza, la creatività dello chef.
Bib Gourmand e Stella verde
Non solo stelle: la Guida Michelin ha introdotto anche il Bib Gourmand, ovvero la faccina sorridente dell’Omino Michelin che si lecca i baffi, pittogramma che indica un ristorante informale che però propone una piacevole esperienza gastronomica a buon prezzo.
Inoltre recentemente ha introdotto una nuova stella, non più dai petali rossi ma bensì verdi, un pittogramma volto a mettere in luce le strutture che si impegnano per una gastronomia più sostenibile coniugando la propria filosofia di lavoro con il rispetto ambientale.
Siate gli ispettori di…voi stessi!
Ecco una panoramica della Michelin: storia, premi, riconoscimenti, ma non dimenticate che la cucina è un qualcosa di personale, intimo, soggettivo, quindi al di la dei riconoscimenti Michelin, siate gli ispettori di voi stessi e se incontrate, un luogo, un ambiente, una cucina dove state bene, gustate buon cibo, buon bere da condividere con una buona compagnia, beh allora sappiate che avete trovato il vostro personale locale “3 stelle Michelin”!
Buon viaggio scopritori temerari del gusto e della buona tavola.