Salone del gusto di Torino: il valore dell’incontro!

Il Salone del Gusto di Torino (o meglio Terra Madre Salone del Gusto), organizzato da Slow Food, Regione Piemonte e Comune di Torino, è uno degli appuntamenti di fine settembre che non posso proprio mancare.

Il Salone quest’anno tornava al Lingotto dopo l’esperienza di due anni fa al Parco del Valentino.
Sempre molto interessante, grandi produttori, belle iniziative… insomma una raccolta delle eccellenze della cultura gastronomica italiana.
Ma sono le opportunità di INCONTRO, di CONFRONTO DIRETTO con tantissimi produttori artigianali a definire cifra ed identità di questo appuntamento arrivato alla XII edizione.

Salone del Gusto Torino

Salone del Gusto – Archivio Slow Food – https://salonedelgusto.com/

La possibilità di vedere il prodotto stesso, poterne apprezzare le qualità dal vivo non sarà mai, a mio avviso, sostituibile dal contatto a distanza o dalla visualizzazione di un’immagine sul web… E’ anche un modo per incontrare i propri fornitori, valutarne di nuovi,  scambiarsi opinioni e fare finalmente due chiacchiere di persona…guardarsi negli occhi, senza mail, senza telefono.

Tra tante eccellenze italiane vale la pena citare anche il padiglione che ospitava i presidi dall’estero, vi erano rappresentate produzioni di incredibile qualità.

Salone del gusto: i miei MUST dell’eccellenza

Salone del Gusto Torino

Foto: Alessandro Vargiu / Archivio Slow Food – https://salonedelgusto.com/

MA, se dovessi consigliare un tour tra i MUST dell’eccellenza, comincerei con i produttori storici…
Come non citare il Capocollo di Martina Franca di Santoro, produttore di assoluta eccellenza, o Antonio Cera, con il Forno Sammarco, il suo pane ed il famoso Panterrone… ormai leggenda, con la particolarità delle olive abbinate al cioccolato, un prodotto da brividi, morbido, profumato, e di un equilibrio incredibile…. è ormai una presenza fissa sui nostri scaffali durante le feste.

salone del gusto forno Sammarco
MA potrei continuare con tanti prodotti visti e di eccellenza… la Pera d’Abruzzo: il famoso pomodoro, dolce e poco acido. Ho assaggiato un cioccolato siciliano fantastico, che ha ripristinato la Carruba come elemento dominante… gusto, profumo, persistenza al palato, fanno di questo prodotto, almeno per me che non lo conoscevo, una novità di assoluta eccellenza.

Sono solo alcuni, ma tanti, tanti altri dovrei citare e non basterebbero 10 pagine per raccontare tutti queste straordinarie produzioni, ognuna con una storia, una ricerca, una passione!

Carni e Consumo consapevole al padiglione Slow Food

Sempre al padiglione dei presìdi,  Slow food ha organizzato un percorso educativo sulla carne, facendo vedere e dimostrando che esistono alternative agli allevamenti intensivi con produzioni locali dei presìdi. Spiegando che gli allevamenti sono diversi ed usano metodologie diverse, paragonando le diverse realtà.
Il percorso continuava con una sezione specifica dedicata alle etichette della carne, indicando ciò che le etichette descrivono e ciò che NON descrivono…

Infine l’immagine di una mucca stilizzata per far comprendere che l’animale intero deve essere rispettato in ogni sua parte non solo nelle cosiddette parti o tagli nobili, termine questo che ho sempre considerato errato poichè per me è l’animale stesso ad essere NOBILE, intero appunto, in tutte le sue parti ed è giusto rispettarne il sacrificio.

etichette cosa dicono e cosa non dicono

Insomma una grande e bella iniziativa di sensibilizzazione all’interno del Salone del Gusto. Un percorso che toccava molti punti della mia filosofia di lavoro e di vita, argomenti e temi che sono alla base, come ben sapete, del mio personale impegno anche nella comunicazione. Potete ben immaginare quanto mi abbia fatto piacere ritrovare gli stessi temi in un contesto così importante!

Ho vissuto anche questa edizione con grande entusiasmo MA devo dire che parlando appunto con i produttori ed espositori ho registrato una generale delusione, lamentavano un generale calo dei contatti di lavoro, risultati sotto le aspettative…  Questo è stata un po’ la nota triste che penso debba essere uno stimolo per migliorare qualcosa nell’organizzazione o nella comunicazione poichè in sè la manifestazione rimane magnifica, un palcoscenico strordinario per i piccoli produttori.

Che dire magari non ci saranno stati troppi contatti per i produttori, ma credo che l’opportunità di incontro tra eccellenze offerta dal Salone del Gusto possa almeno favorire scambi di opinione con l’auspicio che possano poi trasformarsi in nuove idee, nuove occasioni di lavoro.

Perchè quando la ciambella NON esce con il buco perfetto non significa che sia da buttare…

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