“Per rilanciare e rinnovare il proprio punto vendita, la propria macelleria, bisogna fare gastronomia, ristorazione, avere un forno….”
… E chi lo dice??
In questi anni, frequentando corsi, convention, fiere di settore, sento continuamente parlare della necessità di rinnovare per sopravvivere, rilanciare il proprio punto vendita, seguire le inclinazioni sociali ecc. ecc…
Ma per tenere in piedi il proprio negozio bisogna per forza comprarsi un forno? E magari un abbattitore??
Varrà forse la pena considerare che non siamo tutti portati per la ristorazione e che ognuno di noi ha le proprie passioni, i propri hobbies, che non necessariamente incontrano il fascino della cucina.
E soprattutto… dopo aver fatto 10-12 ore di negozio, si ha la voglia di seguire cotture a bassa temperature, arrosti, forni, ecc…..??
Forse no.
La strada giusta? Ognuno ha la propria!
Sia chiaro, non ho la presunzione di indicare a mia volta la “strada giusta”, si tratta di punti di vista personali, maturati ed adatti alla MIA REALTA’, in un percorso che, partendo dalle prassi e dalla tradizione consegnatami da mio padre, mi ha consentito di evolvere, di trasformare la nostra offerta.
MA se è vero che sono stati introdotti innovazione e nuovi prodotti, è altrettanto vero che l’incremento dei clienti che si rivolgono con fiducia alla nostra macelleria è in buona parte merito dell’attenzione, del rispetto rigoroso e della filosofia di lavoro proprie della nostra storia.
I concetti e la mia passione per il cibo richiedono paletti molto rigidi nel processo di scelta e trasformazione delle materie prime. Di nuovo quindi ritorna il nostro chiodo fisso… “si comincia dalla stalla!”…mio padre è sempre andato in stalla, io ho estremizzato assimilando nuovi concetti legati all’alimentazione ed al benessere animale.
Le 3 linee guida alla base del rilancio della mia attività
Provo in questo post a riassumere in 3 punti o suggerimenti (ovviamente il discorso è assai più vasto:
- TORNARE ALLE ORIGINI.
Lavorare con le aziende agricole che abbiano la voglia di mettersi in gioco e di studiare concetti di alimentazione e benessere animale innovativi. Non limitandosi ad un singolo settore di prodotto (bovino, suino o pollame) ma bensì avere il coraggio di considerare TUTTO ciò che trattiamo e che proponiamo ai clienti. Seguire le fasi di produzione e collaborare assieme con un obiettivo fondamentale: la salubrità delle carni prodotte, attenzione non ho parlato di bontà, concetto soggettivo, ma di SALUBRITA’. - COMUNICARE CON I CLIENTI.
Facendo e sviluppando il lavoro nelle aziende agricole, avrete molto da raccontare sulle vostre carni. Sarà il vostro lustro, il vostro vanto, NON RINUNCIATEVI! Riportate con foto e documentazione ciò che fate e non stancatevi di raccontare il vostro lavoro AD OGNI NUOVO CLIENTE. La persone, che sempre più stanno prendendo coscienza dei temi legati all’alimentazione sana, vi ascolteranno molto volentieri. Fate loro provare un pò della vostra esperienza tramite i vostri racconti. - FATEVI CONOSCERE FUORI.
Se tra i vostri clienti avete già ristoranti o esercizi che acquistano la vostra carne, organizzate assieme a loro serate a tema. Avrete modo di illustrate AI LORO CLIENTI le caratteristiche dei piatti e della materia prima. Raccontate il vostro lavoro e come avete pensato di interpretarlo, facendo loro capire le differenze e il grande sacrificio che sta dietro a quel prodotto, a quel gusto!
Prima il nostro prodotto: Le CARNI!
Ci sarebbe ancora molto da dire, ma come ripeto voglio qui indicare i primi passi, un’opportunità per dare una prima svolta al proprio punto vendita, il resto viene dopo, ma è SEMPRE il prodotto che deve fare la differenza, la matera prima che definisce la nostra professione: le carni!
Sarebbe come entrare in una bellissima caffetteria dove vi viene servito, anzichè un caffè da torrefazione artigianale, un prodotto acquistato da un distributore industriale… L’identità di un negozio è data dalla sua offerta principale.
Questo è solo un primo approccio, che racconta le basi della NOSTRA esperienza…se penso ha tutto quello che ho fatto negli anni direi che queste sono solo le prime importanti azioni e mi auguro che possano essere utili a qualcun altro. Passi ne sono stati fatti tanti e per alcuni porto ancora le cicatrici, perchè errati o che comunque non hanno avuto l’effetto sperato. Ma non ci siamo fermati, abbiamo imparato dall’esperienza ma siamo rimasti sulla strada, la NOSTRA STRADA.