Mi interesso ormai da anni a tutti i diversi tipi di alimentazione, cercando di capirne preghi e difetti e valutando tutte le diverse variabili con imparzialità. MI sono accorto nel tempo che, in questo campo, le differenze e le scuole di pensiero sono veramente tante ed il bello è che ognuno è convinto di avere la verità in tasca, ognuno diffonde il proprio status, cercando di convincere gli altri sui difetti della propria dieta.
Come dicevo il panorama è veramente vasto: Onnivori, Carnivori, Vegetariani, Vegani, Crudisti, Paleolitici ecc… ognuno con la propria ragione e la propria filosofia. Quindi alla fine chi seguire?
A chi credere? Chi ha finalmente scoperto il magico elisir?
La battaglia tra le filosofie alimentari
Tutti fanno proseliti, vanno alla scoperta degli stili alimentari dei nostri antenati, di come si nutrivano, di come venivano nutriti gli animali. Si tentano paragoni con l’anatomia umana di allora ed i “fisici” di oggi, tra gli stili di vita di oggi e quelli del passato.
Non serve tornare troppo indietro negli anni per cogliere come gli stili di vita siano cambiati (è sufficiente ascoltare qualche racconto dei nostri genitori o dei nostri nonni).
Mio nonno sfalciava il grano a mano, così come a mano veniva sgranato il granoturco, le pannocchie erano battute sull’aia con la combinazione di due bastoni per essere essicate al sole…il tutto collocato a mano nei granai (con il badile!)…beh direi che, rispetto allo stile di vita medio dei nostri giorni la differenza è lampante.
Se poi penso che questo veniva eseguito su appezzamenti che andavano oltre i 10 ettari, con il sole estivo, la veglia alle 4 e il fine lavori alle 21 circa con pausa di mezzora sotto un albero e una fetta di polenta o pane con qualcosa di conservato (probabilmente rancido)… direi che basterebbe tornare indietro di 50 anni (non 2000) per osservare tutt’altro mondo.
Quindi? Cosa c’entrano i ricordi con l’alimentazione di oggi?
Ritengo sia innegabile dire che gli stili di vita sono radicalmente cambiati ed anche che probabilmente la gran parte delle diverse filosofie alimentari che oggi ci vengono proposte hanno elementi di verità e fondatezza. Ma mentre si fa la battaglia per sostenere la supremazia e l’efficacia esclusiva della propria, le multinazionali godono…
C’è infatti un elemento di verità purtroppo spesso ignorato o sottaciuto: eppure c’è praticamente in tutti gli alimenti, o nella maggior parte, ed in ogni caso è difficile sfuggirne. Io ritengo che ciò che può “far male” non siano le carni, i pesci, la frutta o verdure ma bensì gli ELEMENTI CHIMICI NON NATURALI.
Eh sì.., perché oltre ad essere presenti in quasi tutti i salumi, nelle merendine, nei succhi di frutta, nei preparanti pronti ecc..ce li ritroviamo anche nelle verdure e nella frutta.
La chimica mette d’accordo tutti?
Le nostre acque già in superficie presentano ad analisi più di 40 elementi tossici derivati da pesticidi e anticrittogamici impiegati nelle campagne. Nelle acque di falda la situazione è ancora più problematica.
Una situazione critica diffusa su tutto il territorio nazionale con alcune territori in cui l’inquinamento copre il 90% delle superfici coltivate.
Tutti affermano che a livello alimentare l’introduzione degli agenti chimici di sintesi è tollerato purché “entro i limiti” di Legge. Ma nessuno ci dice qual’è il LIMITE che può sopportare il nostro organismo considerando che lo stesso agente chimico potenzialmente tossico ce lo ritroviamo IN PIU’ alimenti magari in piccole quantità ma è la SOMMA di queste piccole quantità che mi sembra non sia ben focalizzata. Chi ci dice che a fine giornata, dopo aver ingerito più alimenti contenente modiche quantità “tollerate” la soglia non venga superata o comunque raggiunta?
Un’analisi sui resti delle riesumazioni condotta dall’università di Parma ha riscontrato che mentre fino a pochi decenni fa dei cadaveri alla riesumazione rimanevano solamente le ossa, attualmente dopo 15 anni dalla sepoltura i corpi sono ancora quasi intatti, mummificati a causa degli agenti chimici che assumiamo durante la vita.
Ormai aria, acqua e terra hanno raggiunto livelli quasi insostenibili di inquinamento. Inoltre ci si mette anche l’industria di confezionamento ad aggravare la situazione. Per far apparire più invitante la verdura, viene spruzzata con nitrati… bella all’occhio e con una durata superiore, ma una volta ingerita?
Il mio invito è a cercare i cibi migliori, informandosi un po’ di più sui metodi e processi di produzione, andare alla scoperta di quanto di più sano e naturale possa offrire il mercato.
Concludo con un mio consiglio generale frutto delle mie ricerche e delle convinzioni che ho maturato…a chi mi chiede quale regime alimentare sia da preferire rispondo semplicemente: MANGIATE DI TUTTO, MANGIATE MENO E LAVORATE DI PIU’!