Come vengono allevati e come vengono alimentatati i suini?
Abbiamo parlato negli ultimi post di pollame e bovini, oggi parliamo dell’animale che più in assoluto rappresenta la cultura contadina e gastronomica della nostra regione: IL SUINO.
Naturalmente l’argomento è assai vasto, c’è chi ha scritto libri su questo argomento, noi oggi ci limiteremo a presentare le diverse razze e raccontare i diversi tipi di allevamento.
Molti di voi ricorderanno (perlomeno i meno giovani) come fino circa alla fine degli anni ’80 molte famiglie contadine allevassero direttamente il maiale, destinandolo alla produzione di salami, prosciutti, culatelli… Un animale dove ogni singola parte veniva e viene lavorata per produrre insaccati e cucinati di estrema complessità e raffinatezza.
Il suino appartiene alla famiglia del Suide, naturalmente addomesticato ed alla quale appartiene anche il Cinghiale. Alcuni tratti infatti come il grugno o la forma dentaria fanno capire le somiglianze. Il grugno, essendo mobile, serve all’animale per esplorare il terreno in cerca di cibo. l’allevamento del suino è antichissimo e se ne trova già traccia in alcune grotte dove sono stati ritrovati graffiti da circa 40.000 anni A.C. Si ritiene che le prime addomesticazioni siano avvenute in Cina o Mesopotamia.
Suini: Razze autoctone ed incroci
Del suino esistono alcune razze autoctone mai modificate e che hanno il caratteristico manto nero: Mora Romagnola, suino Nero di Parma, Cinta Senese, Suino Nero Calabro, Nero delle Nebrodi (Siciliano).
Il suino rosato comune che siamo abituati a vedere nelle nostre fattorie è un incrocio tra due razze: il Large White (inglese) e il Duroc (Stati Uniti). La scelta di allevare i suini rosati dipende da diversi fattori: la facilità di gestione in allevamento, è un suino pesante ma allo stesso tempo robusto, ha una grande capacità di riproduzione e ha meno problemi legati alla razza autoctona.
Tipologie di allevamento
Anche per i suini gli allevamenti anche qui si distinguono in diverse tipologie:
- Intensivo
- Tradizionale con possibilità di movimento
- Semi-brado
- Brado
Da notare che anche negli allevamenti dove prevale lo stato brado suini è sempre opportuno organizzare un ricovero dove l’animale in caso di maltempo o forti rumori possa trovare la sua sicurezza ed il riparo.
L’alimentazione del suino
Naturalmente anche l’alimentazione cambia in base alla tipologia dell’allevamento e dell’animale.
I suini allevati in modo intensivo mangiano prevalentemente mangimi, mentre gli allevati bradi per il 90% si nutrono di ciò che trovano al pascolo.
Piccole integrazioni a base di orzo, favino, crusca, mais, soia sono somministrate in apposite zone. Sono gli stessi alimenti di base che vengono impiegati per i suini semi-bradi o allevati in modo tradizionale con possibilità di movimento.
Naturalmente vale sempre quanto abbiamo affermato a proposito degli allevamenti avicoli e bovini: più un animale vive bene, sta bene, mangia bene, maggiori sono le rese delle carni in termini di qualità e salubrità.
Attenzione sempre ai falsi miti, alle dichiarazione estemporanee, ai titoloni giornalistici basati sugli “ultimi studi”. Ad esempio fino a quattro anni fa il suino era assolutamente demonizzato nella dieta dei bambini, ora, al contrario, è consigliato, per le pezzature più magre, perché facilmente digeribile…
L’unica cosa che fa male e che nessuno nelle ricerche mediche dice o fa emergere è l’uso della chimica all’interno dei prodotti alimentari, insaccati compresi.
Benessere animale, zero chimiche, zero conservanti artificiali, zero coloranti, e attenzione al metodo di coltivazione dei terreni, sono i capisaldi per ottenere prodotti sani.
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Giusto, infatti è così che crescono i nostri suini. Aggiungo anche che il mulino si trova all’interno della stalla, quindi tutto lo sfarinato da quando il maialino si svezza fino all’età in cui è in grado di masticare cose solide viene prodotto in azienda.
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